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I banchieri europei: «La Bce sia più presente»

di Mario Platero

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12 ottobre 2008

Dal nostro inviato
WASHINGTON - I banchieri europei che si trovano a Washington per le riunioni del Fondo Monetario-Banca mondiale, hanno chiesto che la Banca centrale europea assuma un ruolo più attivo per agevolare i movimenti sulla liquidità interbancaria e proceda con una aggressiva riduzione dei tassi di interesse soprattutto sul mercato Euribor, che resta appesantito da spread ancora elevatissimi rispetto alle medie internazionali. Questi banchieri, "strizzati" dal credit crunch, sulla prima linea del fronte che combatte la crisi di sfiducia, hanno parlato al Sole 24 ore a condizione che fosse garantito il loro anonimato. Sono ansiosi di ascoltare il messaggio in arrivo dal vertice di Parigi, preoccupati dalle difficoltà di valutare il credito e dunque paralizzati quando si tratta di erogare sull'interbancario. Sono tuttavia fiduciosi che per lunedì mattina possano esserci nuove misure più rassicuranti.

Gli obiettivi secondo i banchieri dovrebbero essere due. Il primo: costituire una "clearing house" nel contesto della Banca centrale europea, che raccolga la cassa "over-night" delle banche in eccedenza e le eroghi a quelle in deficit di cassa. In questo modo le banche mettono in moto una liquidità che oggi è bloccata ma si sentono veramente garantite davanti al rischio di fallimento di istituzioni alle quali hanno concesso credito: "La situazione finanziaria è ancora precaria – afferma uno dei banchieri – ; non ce la sentiamo di erogare credito sull'interbancario a istituzioni che oggi sono ancora un nome prestigioso e che domani potrebbero sparire. Nella fiducia nelle misure di garanzia che saranno annunciate i primi a doverci credere dovranno essere i banchieri centrali. Si tratterebbe di uno start-up importante che metterebbe in movimento la liquidità".
E' questo uno degli obiettivi a breve, anzi a brevissimo termine. L'altro sarà quello di ridurre il costo del denaro per le scadenze a tre mesi o a sei mesi, che provocano lo spread anche vicino a due punti sui tassi annunciati dalla Banca centrale europea.
Fino a qualche giorno fa le scadenze a una settimana restavano molto elevate poi la Bce ha allentato le maglie: "Il problema è l'Euribor: se resta come adesso al 5,50-5,75% quando in America è al 2%, si colpiscono le aziende, oltre che le banche, in un momento in cui oltre a preoccuparsi della crisi finanziaria ci si deve preoccupare della crescita economica".
I banchieri, che hanno usato toni critici per "errori" fatti dalla Bce anche negli ultimi mesi, auspicano che si possano superare questi ostacoli come elemento indispensabile per restituire credibilità e fiducia al mercato.

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